Il Carnevale inizia il giorno
successivo all'Epifania e termina il giorno precedente al mercoledì delle
Ceneri.
GIANDUJA
Gianduja nacque come burattino, per poi trasformarsi
nel Settecento nella più importante maschera piemontese. Si narra che vivesse
in una casetta assieme alla moglie Giacometta. Da semplice contadino, con il
passare del tempo, divenne un gentiluomo allegro, amante del buon vino e della
tavola. Si muove con eleganza, agitando il suo caratteristico codino rivolto
all'insù, ed ama lo scherzo e i piaceri della vita. Gianduja ha finezza di
cervello e lingua arguta: sono le sue armi, che adopera per mettere in burletta
i suoi avversari. Gianduja è un tipo pacifico e non cerca la rissa, né ama
complicarsi la vita, ma non rinuncia al suo senso di schiettezza, che fa parte
del carattere piemontese, gentile ma sincero.
La sua generosità d'animo e l'innato senso di giustizia
lo hanno sempre spinto dalla parte dei deboli e degli oppressi. I torinesi, che
amano molto la loro maschera tradizionale, hanno dato il nome ‹‹gianduiotti›› a
quegli squisiti cioccolatini dalla forma allungata che sono una delle loro più famose
specialità dolciarie. La maschera di Gianduja è ancora oggi molto popolare in
tutto il Piemonte.
Anche se non è molto facile incontrarla sui
palcoscenici dei teatri, essa non manca mai nei festosi cortei delle maschere
durante il Carnevale.