“Se ascolto dimentico, se vedo ricordo, se faccio capisco”



martedì 29 gennaio 2019

mercoledì 23 gennaio 2019

Carnevale: maschere tradizionali


Il Carnevale inizia il giorno successivo all'Epifania e termina il giorno precedente al mercoledì delle Ceneri.
GIANDUJA
Gianduja nacque come burattino, per poi trasformarsi nel Settecento nella più importante maschera piemontese. Si narra che vivesse in una casetta assieme alla moglie Giacometta. Da semplice contadino, con il passare del tempo, divenne un gentiluomo allegro, amante del buon vino e della tavola. Si muove con eleganza, agitando il suo caratteristico codino rivolto all'insù, ed ama lo scherzo e i piaceri della vita. Gianduja ha finezza di cervello e lingua arguta: sono le sue armi, che adopera per mettere in burletta i suoi avversari. Gianduja è un tipo pacifico e non cerca la rissa, né ama complicarsi la vita, ma non rinuncia al suo senso di schiettezza, che fa parte del carattere piemontese, gentile ma sincero.
La sua generosità d'animo e l'innato senso di giustizia lo hanno sempre spinto dalla parte dei deboli e degli oppressi. I torinesi, che amano molto la loro maschera tradizionale, hanno dato il nome ‹‹gianduiotti›› a quegli squisiti cioccolatini dalla forma allungata che sono una delle loro più famose specialità dolciarie. La maschera di Gianduja è ancora oggi molto popolare in tutto il Piemonte.
Anche se non è molto facile incontrarla sui palcoscenici dei teatri, essa non manca mai nei festosi cortei delle maschere durante il Carnevale.

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